Ripari di Giobbe: la spiaggia segreta della Costa dei Trabocchi, tra mare, natura selvaggia e leggende

Ripari di Giobbe: la spiaggia segreta della Costa dei Trabocchi, tra mare, natura selvaggia e leggende

Tra le pieghe della Costa dei Trabocchi, in un tratto ancora autentico e selvaggio, si nasconde uno dei luoghi più affascinanti dell’Abruzzo: i Ripari di Giobbe. Una spiaggia incastonata tra alte falesie, raggiungibile solo a piedi o via mare, che negli ultimi mesi è diventata un vero trend nelle ricerche Google e, in questo articolo, ti portiamo alla scoperta di questo angolo di paradiso, tra natura incontaminata, storie antiche e percorsi panoramici.

I Ripari di Giobbe si trovano nel comune di Ortona (CH), lungo un tratto di costa compreso tra il Lido Riccio e il centro cittadino. Non si tratta di una spiaggia convenzionale: è una serie di piccole insenature, protette da pareti rocciose e immerse in un silenzio raro.

Dove si trovano i Ripari di Giobbe e perché si chiamano così

Il nome affascina e incuriosisce: “Giobbe” rimanda al personaggio biblico simbolo di pazienza e sofferenza, infatti secondo alcune leggende locali, in queste grotte si rifugiavano pescatori e contadini per trovare riparo durante le tempeste, o addirittura eremiti in cerca di solitudine e raccoglimento.
Alcuni studiosi ipotizzano che il nome derivi da un antico proprietario o da trasposizioni orali del passato.

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Come arrivare ai Ripari di Giobbe: guida passo passo

Raggiungere la spiaggia dei Ripari di Giobbe non è immediato, ma proprio questo contribuisce al suo fascino: si può partire a piedi da Lido Riccio, seguendo un sentiero costiero sterrato ma ben segnalato. Il percorso dura circa 20-30 minuti e attraversa macchia mediterranea, vigneti e tratti panoramici a strapiombo sul mare.
In auto, venendo da Ortona e seguendo la strada nazionale del Lido Riccio, direzione Pescara, ci sono dei cartelli che indicano i Ripari di Giobbe, entrando in una strada stretta tra le campagne. Percorrendola fino alla fine si arriverà sul promontorio, qui troverete un parcheggio non molto grande e sempre pieno nei mesi clou dell’estate – vi consigliamo di andare preso al mattino o al tardo pomeriggio-.
Sempre seguendo le indicazioni, troverete un sentiero fatto di scale di legno che vi conduce direttamente sulla spiaggia dei Ripari di Giobbe; il sentiero è scosceso e ci vogliono 15 minuti a percorrerlo tutto, che significa doverlo fare anche nel senso contrario una volta che deciderete di risalire ma, vi assicuriamo, che ne vale la pena.

In alternativa, durante l’estate, è possibile raggiungerla via mare in kayak o con piccole imbarcazioni.

Consigli utili: scarpe da trekking o da ginnastica per fare il sentiero, acqua a sufficienza, ( c’è il bar del camping ai Ripari ma magari lo troverete chiuso, quindi meglio munirsi prima), crema solare e un cappello. Non c’è ombra ma d’estate si può fare affidamento ad un servizio ristoro con noleggio ombrelloni ( non garantiamo che li troverete disponibili a Luglio e ad Agosto), quindi è meglio organizzarsi in autonomia.
*Il sentiero non è consigliato a passeggini o carrozzine*, in questo caso potreste passare dal camping ( percorribile in auto), ma è privato e dovreste richiedere ai proprietari la possibilità.

Perché visitare i Ripari di Giobbe: cosa li rende unici

Chi ama il contatto diretto con la natura, la quiete e le esperienze fuori dai circuiti turistici classici, troverà ai Ripari di Giobbe un luogo speciale, dove il mare ha sfumature che vanno dal turchese al blu intenso, con fondali rocciosi perfetti per lo snorkeling, limpido e pulitissimo.
La spiaggia è composta da ciottoli bianchi levigati, che rendono l’acqua ancora più trasparente.

Il silenzio è interrotto solo dal suono del mare e dal vento tra le rocce. Questo è il posto ideale per chi vuole meditare, leggere, fare fotografie o semplicemente stendersi al sole lontano dal caos. Non esistono stabilimenti balneari: qui tutto è affidato alla natura.

I Ripari di Giobbe nella storia e nelle leggende

Oltre alla bellezza naturalistica, i Ripari di Giobbe sono avvolti in un alone di mistero e antichità: le grotte presenti lungo la costa venivano usate come rifugio già in epoca antica, forse dai pastori transumanti o da eremiti. Alcune ricostruzioni storiche li collegano anche a presenze monastiche e alle prime forme di vita contemplativa sulle coste abruzzesi.

Una leggenda racconta che un uomo disperato, in fuga da una vita di colpa, si rifugiò qui vivendo per anni in solitudine. Da allora, chi si ferma tra questi scogli racconta di sentire una pace insolita, come se quel dolore fosse stato trasformato in armonia con il tempo.

Cosa vedere nei dintorni: itinerario tra natura, storia e gusto

Dopo aver scoperto i Ripari di Giobbe, puoi proseguire l’esplorazione della zona.

A pochi minuti trovi il Castello Aragonese di Ortona, a picco sul mare, perfetto per una visita al tramonto. Spostati per una camminata rigenerativa sulla Passeggiata Orientale di Ortona, un belvedere che affaccia sul mare e immergiti nel fascino del porto vecchio.

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percorsi tra mare e storia

Per chi ama i sapori locali, è imperdibile una tappa in una delle cantine di Caldari o lungo la Strada del Vino: qui nascono alcuni dei più celebri Montepulciano d’Abruzzo. Consigliamo vivamente di fare una visita alle Cantine Dora Sarchese ( previa prenotazione) e non perdervi la Fontana che sgorga vino anziché acqua.

E poi ci sono i Trabocchi: macchine da pesca trasformate in ristoranti sull’acqua, alcuni sono visitabili anche solo per un aperitivo, altri offrono pranzi e cene a base di pesce freschissimo.

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Sentiero verso i Ripari di Giobbe

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Quando andare ai Ripari di Giobbe e consigli utili

Il periodo migliore per visitare i Ripari di Giobbe va da maggio a inizio luglio e da settembre a ottobre, perché i colori sono più intensi, il sentiero meno affollato e l’esperienza più intima.

Ad agosto il luogo si riempie di visitatori, ma resta comunque più tranquillo rispetto ad altre spiagge. Ricorda che non ci sono servizi: niente bagni, docce o bar. Porta con te tutto ciò che serve, inclusa una sacca per i rifiuti: proteggere luoghi così è una responsabilità condivisa.

La meraviglia autentica dell’Abruzzo nascosto

I Ripari di Giobbe non sono solo una meta turistica: sono un invito a rallentare, a camminare, ad ascoltare. Rappresentano l’Abruzzo più vero, quello che non si concede facilmente ma che sa ricompensare chi lo cerca con rispetto.

Se stai pianificando un viaggio on the road, una giornata di mare diversa o un trekking panoramico, inserisci i Ripari di Giobbe nel tuo itinerario.
E se li hai già visitati, raccontaci nei commenti la tua esperienza. Il tuo racconto può ispirare altri viaggiatori.

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